Fisioterapia-riabilitazione.com - Sito interamente dedicato alla riabilitazione, fisioterapia, riabilitazione sportiva e alle molteplici patologie.
Il legamento crociato anteriore (LCA) è un cordone fibroso del diametro di un centimetro teso dentro il ginocchio tra la tibia ed il femore.
La lesione del legamento crociato anteriore può avvenire per bruschi movimenti di torsione sull’arto inferiore o per trauma dall’esterno.
La diagnosi di rottura è possibile con manovre cliniche e dev’essere sospettata se, dopo un trauma anche banale, il ginocchio si gonfia in breve tempo.
La lassità di un ginocchio con LCA rotto si avverte soprattutto nelle attività di torsione con cedimenti seguiti da gonfiore e senso di insicurezza.
La ripetizione dei cedimenti può provocare altre lesioni legamentose (la lassità aumenta) e/o lesioni meniscali (blocchi) e/o cartilaginee (dolore e versamento).
Tale lassità legamentosa può essere affrontata chirurgicamente appena può essere gestita senza intervento evitando le attività sportive che comportano torsioni al ginocchio in sport come il calcio, il basket, la pallavolo, lo sci, il tennis.
Il semplice rinforzo muscolare in palestra può aiutare a convivere con la lassità praticando sport come la bicicletta e il nuoto.
La cura chirurgica dell’insufficienza dell’LCA consiste nella sua ricostruzione con un innesto (trapianto) prelevato dallo stesso ginocchio o dal controlaterale.
L’innesto consente di sostituire il legamento mancante. Come innesto, si può prelevare il tendine rotuleo oppure i tendini che stanno sulla faccia mediale della coscia e del ginocchio (semitendinoso e gracile).
L’impianto dell’innesto nell’articolazione viene preparato sotto controllo artroscopico. Vengono poi trattate le eventuali lesioni meniscali (sutura o regolarizzazione) e/o cartilaginee (pulizia). Per inserire il nuovo legamento si fresano due tunnel ,del diametro corrispondente all’innesto, sulla tibia e sul femore (10 mm).
L’innesto viene dunque spinto all’interno del ginocchio in modo che le estremità penetrino nei tunnel del femore e della tibia e il tendine sostituisca così il legamento. Viene fissato al femore e alla tibia con viti metalliche o in altro materiale dopo aver cercato la tensione ottimale. La ricostruzione è considerata conclusa solo se è stato provato che l’estensione e la flessione del ginocchio siano complete e la stabilità ottima.
Il decorso è equivalente a quello del tendine rotuleo ma l’abbandono della ginocchiera e la ripresa dell’attività agonistica sono ritardati rispettivamente di 10 gg e 2 mesi.
Il giorno dopo inizia il movimento passivo in flessione da eseguire più volte al giorno. Per facilitare il recupero dell’estensione durante la posizione supina si colloca uno spessore sotto il calcagno e si abbandona l’arto in completa iperestensione, oppure in posizione prona si lascia l’arto dal ginocchio in giù fuori dal letto sfruttando il suo peso per estenderlo.
L’arto può rimanere libero sul letto nei periodi di riposo con la borsa del ghiaccio per non più di 20 minuti.
La ginocchiera viene indossata per la notte (pericolo di movimenti involontari) e per camminare.
Il carico sull’arto operato con stampelle e ginocchiera inizia il giorno dopo l’intervento salvo complicazioni e va eseguito con ginocchio in completa estensione contraendo attivamente la muscolatura della coscia e poggiando su tutta la pianta del piede il peso del corpo nella misura in cui questo è tollerato.
Non bisogna stare fermi nella stessa posizione, in piedi o seduti, per molto tempo in modo da limitare il gonfiore.
La rieducazione presso il centro fisioterapico inizia subito dopo la dimissione. L’articolazione ha bisogno di funzionare per vivere bene sono necessari movimenti, carico e gioco muscolare normali) e anche il trapianto deve essere giustamente stimolato per completare la sua maturazione che dura circa 6 mesi.
Le stampelle andrebbero di norma abbandonate dopo 1-2 settimane e la ginocchiera quando la muscolatura controlla bene il movimento (circa 2-4 settimane).
Dopo 2-3 mesi si può correre, nuotare e andare in bicicletta. Il programma di rinforzo muscolare deve riportare la forza nell’arto operato molto vicina a quella dell’arto sano nel giro di 4 mesi. Al 4°/5° mese si possono iniziare gli allenamenti (se calcio anche con la palla ma da soli non in squadra) e con gradualità anche movimenti di torsione tipo la corsa su terreno accidentato.
La completa ripresa dell’attività agonistica è concessa alla fine del 6° mese dopo trapianto con tendine rotuleo, alla fine dell’8° mese con semitendineo/gracile.